Cianobatteri in acquario possibili cause e come eliminarli
- MichaelReef
- Jan 28, 2020
- 4 min read
Updated: Feb 3, 2020
Salve a tutti,
Oggi trattiamo un altro argomento molto in voga tra gli acquariofili marini,

I cianobatteri proprio come recita la parola non sono alghe ma batteri fotosintetici che si adattano con estrema facilità a qualsiasi condizione.
Possono essere di varie colorazioni (verdi, azzurri, rossi, bruni, neri) in base ai pigmenti foto sintetici in essi presenti.
La presenza in acquario dei cianobatteri è uno dei problemi che maggiormente affligge gli acquari così come i noti diinoflagellati, le alghe a bolle e altre ancora.
LE CAUSE
I cianobatteri compaiono generalmente dove l’acqua dell’acquario è ricca di composti organici disciolti e più particolarmente in composti azotati,
Compaiono maggiormente dove nitrati e fosfati non sono misurabili nell’acqua, ma non per questo è pura ma semplicemente perché i nostri test misurano i valori dell’inquinamento inorganico mentre i cianobatteri si cibano di sostanze organiche: fosfati organici, composti organici disciolti (ammonio).

I cianobatteri possono essere difficili da sopprimere, perché traggono profitto:
Se provate a sollevare una parte di queste placche viscide, vedrete che la superficie inferiore è coperta di piccole particelle di sedimento, ovvero ciò da cui traggono le sostanze nutritive. In alcuni casi, molti acquariofili lamentano il fatto di trovarli solo in alcuni punti dell’acquario, questo è spiegato dal fatto che in quelle zone ristagnano maggiormente le sostanze organiche di cui hanno bisogno per vivere e svilupparsi.

I RIMEDI
Se alcuni prodotti chimici permettono di uccidere i cianobatteri (Chemiclean) essi non tolgono il male alla radice ma eliminano in problema solo temporaneamente, inoltre l’uso di antibiotici non è consigliato perché essi uccidono anche i batteri utili compresi i batteri nitrificanti e denitrificanti, pertanto si consiglia di agire sulle cause principali.
Sifonare e soffiare sull’arredamento periodicamente per evitare accumuli di sedimento. Utilizzare uno schiumatoio ben dimensionato ed efficiente e schiumare molto bagnato.
Mantenere alta l’ ossigenazione in vasca e conseguentemente un redox vicino ad un valore di 400.
Non mantenere temperature alte, 22 -23°C in un acquario marino sono più che sufficienti, inoltre l’ossigeno disciolto sarà presente in quantità maggiore. Purtroppo in estate le temperature in acquario possono salire fino a 30°C e questa è una condizione favorevole allo sviluppo dei ciano batteri.
Limitare o eliminare del tutto la somministrazione di aminoacidi.
I cambi di acqua non fanno che peggiorare il problema per una ragione legata alla
Quindi con un cambio di acqua, esiste il rischio di nutrire i cianobatteri.
Sono rari gli animali che possono disturbare o addirittura cibarsi di questi batteri.
Un segnale di regressione dei cianobatteri, sarà rilevabile quando si vedranno schiarire e allungarsi in filamenti, non avendo più energia per estendere il loro territorio.
I cianobatteri si riconoscono generalmente per il loro aspetto che tende a formare placche più o meno dense e viscide, più o meno filamentose e come detto sopra, possono presentarsi di molti colori.
I cianobatteri producono ossigeno formando bolle facilmente rilevabili sotto la loro superficie che spesso arrivano a sollevare lo strato di questi batteri, un altra caratteristica è che questi reagiscono alla luce, comparendo con la luce e scomparendo col buio.
I cianobatteri si rimuovono facilmente in quanto sono solo appoggiati ai vari substrati, pertanto i migliore modo per toglierli, è il sifonamento.
Questi batteri possono classificarsi in due gruppi: quelli che producono bolle di ossigeno e quelli che hanno un aspetto viscoso.
Le prime appaiono spesso dopo poco tempo dalla fase di avvio degli acquari e scompaiono solitamente per proprio conto quando il sistema è maturo e il ciclo dell’azoto e in equilibrio.
Le seconde, senza bolle sono più difficili da sconfiggere e molto più aggressive nei confronti dei coralli.
Purtroppo questi ultimi appaiono spesso negli acquari avviati da diversi mesi e causa dell’accumulo di sedimenti essendo questa una delle cause principale della loro comparsa e del loro sviluppo.
In fine i metodi che noi consigaliamo (e che abbiamo testato) per eliminare questi fastidiosi batteri sono:
1) Aumentare fortemente la schiumazione;
2)Se si notano accumuli di sedimento sulle rocce (come abbiam visto è la causa principale) effettuare uno o due cambi d'acqua nella percentuale del 30/40% sifonando quanto più possibile le rocce;
3)Una volta effettuato ciò che viene consigliato al punto 2 dovremmo aver asportato il 90% dei ciano presenti in vasca ma se passando meno di una settimana dovessero ricomparire vuoldire che abbiamo una carenza per quanto riguarda il movimento in vasca o che magari non abbiamo posizionato bene le pompe di movimento quindi spostarle in modo da dirigere il flusso su tutte le rocce presenti in vasca o magari aumentare aggiungendo qualche pompa di movimento (nel 90% dei casi io ho risolto così)
4) Se effettuati tutti e tre i punti non riusciamo a capire il perchè i ciano ritornano sempre potete aiutarvi con la chimica
Un prodotto che ho trovato veramente molto ma molto valido è il seguente;

Royal Red Slime Remover
Prodotto molto valido commercializzato dalla nota azienda Royal Nature che a differenza di altri secondo le mie prove può anche essere utilizzato su vasche giovani (non meno di 6 mesi di maturazione) in quanto sconvolge di meno il benthos presente in vasca (non dimentichiamo che i ciano son batteri come il nostro amato benthos).

Altro Rimedio molto valido è l'AF BUILD di Aquaforest anch'esso simile al prodotto royal nature.
Esso però non è un vero e proprio prodotto che porge rimedio solo ai ciano ma è un correttore che aiuta a stabilizzare e prevenire determinati fattori;
1) Inibisce la formazione di ciano;
2) Favorisce il consumo i calcio e magnesio nei coralli;
3) Stabilizza il ph e lo aumenta se basso;
Anch'esso è un prodotto che ho testato è si e mostrato molto valido per combattere i cianobatteri.
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